domenica 26 aprile 2009

In tanti dentro di lei ...

Dopo essere tornati da New York, Messalina mi ha chiesto di aiutarla a realizzare un evento che desiderava da tempo: organizzare a casa nostra una gang bang con almeno 8 maschi. Intanto io sono ero arrivato a quota 63 giorni che non vengo.
Organizzare un gang bang può sembrare un compito difficile, e in effetti lo sarebbe se non si avessero già delle conoscenze provate. Telefonai a Paolo e ad Andrea che avevano già goduto delle grazie di Messalina insieme. Spiegai il desiderio di mia moglie e gli chiesi se potevano aiutarmi. Mi dissero che mi avrebbero fatto sapere.
Un paio di ore dopo mi telefonò Andrea per dirmi che avevano sentito alcuni loro amici fidati e che sarebbero potuti essere in 6. Gli dissi che Messalina voleva proprio esagerare e che mi aveva chiesto di trovarle 8 amici. Andrea rise, mi desso che ero un gran cornuto e che mia moglie era veramente una troia.
Mi disse che avrebbero visto che cosa combinare.
L’incontro sarebbe stato organizzato per il Giovedì successivo che andava a bene a tutti in modo da non disturbare il weekend familiare di alcuni dei maschi coinvolti. La cosa sarebbe stata fatta a casa nostra, che è un villino isolato e si presta abbastanza bene.
Alla sera comunicai le notizie a Messalina che si complimentò con me. Mi disse che le piaceva molto vedere come mi umiliavo con gli altri per soddisfare le sue voglie. Voleva sapere come mi sentivo a pensare che tra un paio di giorni sua moglie sarebbe stata sbattuta da un gruppo di maschi arrapati. Io le dissi che ero contento che lei godesse e che mi sentivo veramente i coglioni scoppiare. Lei rise e mi fece mettere sul pavimento in modo che le mie palle toccassero il marmo. Poi ridendo ci salì sopra. Io sono riuscito a resistere qualche secondo. Poi siamo andati a dormire.
Finalmente arrivò il Giovedì fatidico. Eravamo d’accordo che sarebbero arrivati dopo cena. Non sapevo ancora se sarebbero stati in 6 o in 8. Quando avevo chiamato Andrea non mi aveva detto niente di preciso limitandosi ad accennare a una sorpresa. Avevo comprato un po’ di bottiglie di Champagne di discreta qualità e avevo preparato una serie di spuntini. Volevo che tutto fosse perfetto. Messalina era a casa dalle 4. Le preparati un bagno rilassante. E poi l’aiutai a scegliere intimo e abito. Durante queste operazioni io ero sempre eccitato e per Messalina era sempre una fonte di divertimento vedere il mio cazzo duro attraverso i pantaloni.
Alle otto meno cinque, arrivò un sms di Andrea: “è pronta la troia? Stiamo arrivando” Dopo pochi minuti sentimmo suonare al cancello. Scesi mentre tre macchine entrarono nel nostro giardino. Dalla prima macchina scesero Andrea e Paolo, dalla secondo altri 4 ragazzi e dalla terza, sopresa … scesero tre ragazzi di colore … 9 maschi. Proviamo un brivido di paura. E se avessero voluto fare qualcosa che non ci andava? Andrea vide che ero un po’ incerto, e mi prese sotto braccio rassicurandomi … “non aver paura … li conosciamo bene, lavorano per una ditta di un socio di Paolo, tranquillo cornuto, ci limiteremo a sbatterti la troiona!”
Messalina li accolse sulla porta, apprezzando i loro commenti pesanti e lasciando che la iniziassero a toccare esplicitamente. Paolo e Andrea la baciarono anche sulla bocca. Io distribuii un giro di calici di Moet Chandon. A Messalina piaceva molto il momento di attesa in cui tutti si chiedevano se veramente avrebbero montato da lì a poco quella donna così elegante. Messalina, dopo lunghe incertezze, aveva optato per un lungo abito blu, con uno spacco vertiginoso e una ampia scollatura sulla schiena. Ai piedi delle schiave dorate che le fasciavano le caviglie sottili. Eravamo tutti seduti in salotto, che,anche se non piccolo risultava parecchio affollato. Messalina era seduta sul divano in mezzo ad Andrea e Paolo. Intorno i quattro amici e poi, leggermente discosti, i tre ragazzi di colore. Mi trovai a parlare con loro. Capii che era già da diversi anni che vivano in italia. Venivano dal Ghana e ormai parlavano un ottimo italiano. Dopo qualche convenevole, mi chiesero senza mezzi termini se davvero mi piaceva vedere mia moglie scopare con altri. Io dovetti ammettere che … sì … mi piaceva e comunque non avevo altra scelta. Non ci fu tempo di continuare a elaborare in quanto in quel mentre, Paolo aveva deciso di procedere. Mi girai in tempo per vedere Paolo allargare le cosce di Messalina davanti a tutto. Lo spacco non consentiva di lasciare nulla all’immaginazione. Le aprirono completamente le gambe e tutti ammirarono il suo perizoma bianco dal quale si intravvedevano leggermente le sue grandi labbra.
- Sei proprio una troia .. vero?
- Mmmmh ragazzi, non sapete quanto … mi fate bagnare così tanto …
In pochi attimi fu tutto un calarsi di pantaloni e levarsi di magliette. Messalina fu rapidamente spogliata e messa al centro di numerosi cazzi. Paolo le mise il grosso cazzo in bocca, mentre Andrea si mise a scoparla alla pecorina. Sentivo i neri commentare quanto fosse troia. Dopo vari preliminari e doppie e triple penetrazioni, venne il momento del primo giro di sborrate. Messalina decise di procedere in questo modo. Lei si sarebbe messa a pecora. I cazzi sarebbero stati prima succhiati e poi le avrebbero sborrato in figa da dietro. Io avrei leccato il culo del montatore in corso e poi avrei succhiato tutto lo sperma immediatamente dopo.
Il primo a volerle sborrare dentro era un uno dei tre ragazzi di colore, molto muscoloso. Si mise a scopare mia moglie con grande energia. Il suo grosso cazzo entrava nella sua figa facendola gemere a ogni colpo. Io dietro di lui, leccavo il suo ano, e sentivo che le mie leccate lo facevano eccitare ancora di più. Finalmente sentii il suo sfintere stringersi e le sue natiche contrarsi. Gridando il negro sborrò dentro mia moglie uno schizzo dopo l’altro. Si estrasse lasciando la vagina di Messalina ben aperta. Appena la sua grossa cappella fu fuori, dalla vagina cominciò a colare un denso liquido bianco. Mi lanciai per evitare che cadesse fuori e cominciai a succhiare la sua vagina. Appena ebbi finito, quello che si stava facendo succhiare prese il posto lasciato libero nella sua vagina. Era un altro ragazzo di colore, ancora più dotato del primo. Iniziò un’altra serie impressionante di pompate che si protrassero per almeno venti minuti. Intanto io gli leccavo il culo e le palle. A un certo punto sentii dai suoi movimenti che stava per schizzare. Quando sentì vicino il culmine del piacere il ragazzo mi prese la testa e la spinse con forza tra le sue natiche:
- Infilami la lingua in fondo al culo, stronzo cornuto!
Io lo feci per quanto potevo dato che i suoi forti muscoli anali lasciavano poco spazio alla mia lingua, ma abbastanza per sentirlo stringersi nel momento dell’orgasmo.
- Ahhhhh!!! Leccami il culo! Stronzo di merda! Sto sborrando nella figa di tua moglie!
Sentivo gli altri ridere mentre il ragazzo sborrava una serie impressionante di schizzi di sperma. Poi si rilassò nel post orgasmo continuando ad avere il membro duro e continuando a muoversi nella figa di Messalina. A mia volta io continuavo e leccargli il culo. Anche stavolta, appena si fu sfilato, dovetti succhiare e leccare accuratamente la vagina. Più o meno la stessa cosa si ripete per altre nove volte. Gli uomini erano più o meno dotati e mi chiedevano o di leccare Messalina o di farsi leccare (il culo o le palle) fino a quando non sborravano e allora mi toccava il dubbio privilegio di consumare lo sperma e pulire Messalina. Giunse finalmente l’ultimo, ma capii perché l’avevano tenuto per ultimo. Era un ragazzo di colore dotatissimo, con un cazzo veramente enorme. Me lo fecero succhiare davanti a tutti per una decina di minuti. Anche lui terminò nel solito modo
- Pensi di avere avuto abbastanza sperma per oggi tesoro?
La guardai senza capire? Poi lei prese un barattolo di vetro che non avevo notato, dentro conteneva almeno un terzo di litro di una sostanza bianca. La guardai incerto.
- Questo, amore, è un regalo speciale per te. Si tratta di sperma di toro. L’ha portato Andrea, che ha un amico che lavora in un allevamento. Ha detto che è di ottima qualità. Forza fai vedere come sei bravo. Ti aveva detto che ti avrebbe fatto una sorpresa!
E così dicendo lo aprì, sentii subito il fortissimo odore di sperma, ancora più forte di quello umano. Lei si avvicinò e sorridendo me lo avvicinò alle labbra e mi costrinse a berlo tutto in mezzo agli applausi degli altri.
Inutile dire che la gang proseguì ancora per diverse ore. Fino a mezzanotte i 9 amici continuarono a montare mia moglie in ogni maniera e io continuavo a leccarle e succhiarle i buchetti per tenerla pronta per i cazzi successivi.

martedì 21 aprile 2009

Vacanze di Pasqua

Anche quest’anno le vacanze di Pasqua sono finite. E sono state, come al solito una delizia e un tormento per me. Quest’anno avevamo deciso di passare alcuni giorni a New York, anche per approfittare del dollaro basso.
Ma non saremmo stati soli. Messalina mi ha detto di voler approfittare della nostra vacanza per “rinfrescare” la sua conoscenza con alcuni ragazzi che aveva conosciuto un anno fa durante una trasferta di lavoro.
Arriviamo Sabato e ci sistemiamo in albergo, vicino al Madison Square. Il viaggio è stato abbastanza stressante, come al solito. Arriviamo in camera d’albergo. Mia moglie si butta sul letto. Mi dedico a massaggiarle i piedi e le faccio una lunga doccia, asciugandola e sistemandola fra le lenzuola candide. Lei si concede di dormire. Sono stanco morto anche io. Lavarla è stato veramente eccitante. Sono a quota 44 … 44 giorni che non vengo.
Mentre lei dorme, io sistemo le valigie e i vestiti. Vedo che si è portata una serie di minuscoli vestitini molto sexy, un paio di schiave rosse, dei tanga, dei reggiseni di pizzo di vari colori. Vedo il suo cellulare. Sono tentato di leggerlo ma resisto. Potrebbe accorgersene. Vado a letto a mia volta con un’erezione perenne.
Domenica ci dedichiamo a visitare la città. Niente di rilevante.
Lunedì. Messalina si sveglia presto e si fa una lunga doccia. Poi esce e si mette nuda a quattro zampe sul letto. “Cornuto, vieni a leccarmi il culo, ho voglia di sentire la tua lingua” Mi precipito tra le sue natiche e inizio a leccarla in profondità, come piace a lei. “Oggi vediamo Alessandro e John. Comportati bene. Non ti conoscono” Mentre le lecco il culo, si tocca e si provoca un orgasmo. Quando è venuta prende dal vassoio della colazione in camera, una fragola e la infila nella sua fighetta e mi dice
- Questa sarà la tua ricompensa. So che ti piacciono molto le fragole. Spero che Alessandro e Johnmi scopino oggi. Stasera ti farò mangiare la fragola.
Io la guardo un po’ stupito e molto eccitato. Non dico nulla. La mattina incontriamo Alessandro e John che non perdono tempo. Sopresa: John è un ragazzo di colore, muscoloso e alto. Risalgono quasi subito nella nostra camera d’albergo. Messalina mi chiede di restare nella hall dell’albergo. Preferisce divertirsi da sola. Io aspetto pazientemente di sotto leggendo vari tabloid americani.
Alle 13 mi arriva il suo sms “Sali cornuto, la tua fragola è pronta”
Quando entro nella stanza il letto è completamente sfatto. Devo avere fatto un sesso intenso. Le lenzuola sono sparpagliate dappertutto. Alessandro è in piedi nudo e guarda fuori dalla finestra. Fabrizio è sul letto e si sta ancora facendo succhiare il membro non del tutto floscio. Messalina, appoggiata a Fabrizio, è al centro del letto, con un’espressione di beatitudine e le gambe ben aperte. Sul corpo ha i segni del sesso intenso.
- Vieni cornuto, non ci credono che sei così coglione da succhiarmi piena di sborra. Vieni e succhia.
- Sì amore …
Mentre si chino verso il suo sesso aperto e colante sperma, li sento ridere. Pazienza. L’importante è soddisfare Messalina. Inizio e leccare e succhiare. Accidenti … quanto sperma devono averle schizzato dentro?
- Entra più dentro con quella lingua, c’è il tuo premio
Il mio premio? Mi chiedo. Poi capisco: è la fragola. E, infatti, spingendo dentro la lingua fino ai suoi limiti la sento. Applico le labbra e succhio. Ancora altre risate da Messalina e dagli altri due. Finalmente la fragolina esce, tutta intrisa di sperma e tutta schiacciata dai rapporti. Ma è sempre riconoscibile. La mostro a Messalina e la mangio.

sabato 11 aprile 2009

Qualche preliminare

Sabato di Pasqua. Ieri pomeriggio sul tardi.
Messalina era bellissima e si stava vestendo e preparando per l’incontro della sera. Sarebbe venuto a casa nostra Mauro, un ragazzo che a Messalina piaceva molto. Messalina era quasi nuda, si stava truccando con indosso solo il reggiseno di pizzo che mi aveva chiesto di comprarle proprio per quella sera con Mauro. Ai piedi aveva già le schiave con l’alto tacco di sughero che la slanciavano ancora di più. Quanto a me, sapevo benissimo di non suscitare il minimo interesse in lei. Ma ormai ero rassegnato a non poter essere un maschio che lei desiderasse. Ero almeno contento di essere stato inserito quale suo assistente nei suoi incontri e di essere tenuto al corrente delle sue relazioni.
Messalina si stava truccando allo specchio. Si capiva che truccarsi per il suo amante la eccitava e le provocava piacere. Io la guardavo con desiderio; un desiderio che non trovava mai soddisfazione, infatti a lei dava persino fastidio che io le parlassi della mia voglia di lei. Guardavo le sue gambe, la sua pelle leggermente coperta di nei e di efelidi, i suoi capelli neri, la sua schiena forte e regolare, i suoi fianchi così femminili e così tonici. Lei si accorse del mio sguardo. Senza smettere di truccarsi la sentii chiamarmi:
- Cornuto! Vieni qui, scommetto che ti piacerebbe aiutarmi mentre mi trucco …
Con una mano si allargò leggermente le natiche.
- sono un po’ eccitata all’idea di Maurizio … lo sai che a lui piace mettermelo nel buchino … ed è così grosso … vieni qui, inginocchiati dietro il mio culo e inizia a leccarmi il buchino, voglio che mi prepari, leccaculo cornuto!
Mi avvicinai subito, mi inginocchiai dietro di lei e scostandole con entrambe le mani le natiche, avvicinai la mia lingua a quel buchino così desiderabile. Cominciai a leccarle il forellino prima con delicatezza e poi, sentendo la sua mano spingermi con decisione, con maggiore foga, spingendo la mia lingua sempre di più dentro di lei. Non potevo fare a meno di pensare che, tra pochi minuti, la mia lingua sarebbe stata sostituita da un membro maschile duro e prepotente che sarebbe salito in profondità dentro il corpo di Messalina dandole e prendendole un piacere che io potevo solo sognare.
- mmmmh – gemeva lei – fammi ammorbidire per il cazzo del mio stallone, cornuto … fammi aprire per bene … mmmmmh
Sentimmo squillare il campanello. Messalina mi scostò bruscamente. Mi allontanò con un calcio sapientemente dato nei miei coglioni.
- Presto, cornuto! Sta arrivando Mauro! Vai a riceverlo mentre io finisco di prepararmi.
Mi precipitai con i coglioni doloranti per il calcio alla porta.
Il nostro weekend era iniziato ...

venerdì 10 aprile 2009

Un pomeriggio di chiacchere e sesso tra mia moglie e il suo amante

Ieri, Giovedì, è venuto a casa nostra Andrea. Vi voglio raccontare come sono andate le cose.
Messalina era sul divano insieme ad Andrea. Io mi trovavo su una vicina poltrona. Messalina, vestita in modo sexy e provocante, accarezzava l’interno delle gambe di Andrea e, di tanto in tanto, gli sfiorava palesemente la patta già gonfia. Con l’altra mano, Messalina beveva un soft drink insieme ad Andrea, che io avevo appena portato ai due. Ah, dimenticavo ma ormai lo avrete capito, Messalina è mia moglie.
- Sei curioso di sapere come mai, io che sono sposata con Luca – e indicò me – passi il mio tempo scopando con te …
- Devo ammettere di essere un po’ curioso della cosa … io non capisco bene
- Beh, se hai un attimo posso spiegarti come sono andate le cose. Mi sono sposata con Luca che ero ancora giovane, una bambina … e non avevo una vera esperienza di uomini. Credevo di amarlo, anzi no, a dire il vero avevo capito che non mi interessava veramente. Però era un bravo ragazzo e mi sembrava adatto per me, per farmi una famiglia, per i miei, per tante cose insomma, ma non provavo nessun interesse per lui.
- Ah! Però! – si stupì Andrea – e lui sapeva questo?
- No, poverino. Lui mi amava … anzi mi ama ancora! E così ci siamo sposati. Solo che, insomma, qualcosa mancava. Per diverso tempo ho cercato di fare finta io. Ma dopo un po’ non ne potevo più. Insomma, non avevo proprio voglia di fare l’amore con lui. Non lo desideravo e non avevo mai voglia di essere presa da lui.
- E lui?
- E lui portava pazienza … è sempre stato paziente. E poi se anche lui si trovava qualcun’altra da scopare … beh … io facevo finta di niente … a patto che non si esagerasse con i sentimenti.
- Ma a lui bastava? E a te?
- No … purtroppo a lui non bastava. Continuava a rompermi le scatole con la passione, con la storia importante, con il fatto che lui voleva vivere tutto con me e non con altre che non gli importavano … due palle …
- Beh, non era scorretto con te. Insomma che cosa è successo?
- Beh, a un certo punto non lo volevo proprio più. E non desideravo nemmeno nessun altro. E, allo stesso tempo, lui si è messo a insistere perché io frequentassi altri e trovassi quel piacere che con lui io sembravo non trovare.
- E ti sei messa con me?
- No, siamo ancora a diversi anni fa. Era un periodaccio. Lavoravo lontano da casa ed ero sempre stanca. Insomma non avevo voglia di guadarmi intorno. Volevo solo essere lasciata in pace. Ma a lui questa “pace” non piaceva. Continuava a dire che era come essere morti in anticipo. E’ sempre esagerato!
- E quindi?
- Beh, bisogna anche dire che io ero un po’ inibita. Da un lato l’educazione che avevo avuto e il rapporto infelicissimo con mia madre mi avevano spinta a spegnere ogni desiderio di piacere per il mio corpo. E poi anche il fatto di tanti anni di matrimonio con un uomo che non mi piaceva e i rapporti con lui non avevano certo aumentato il mio desiderio.
- Una situazione disperata! Che cosa ha riacceso i sopiti ardori?
- Beh, a quel punto è successo qualcosa di inaspettato, che per ora non dirò. Diciamo però che in conseguenza di questo fatto ho cominciato a essere più aperta. Mi sono rimessa a parlare con Luca: di me, di quello che (non) provavo per lui, di quello che mi poteva piacere. E, in poco tempo, mi sono accorta di essere una donna e di poter desiderare un uomo come piaceva a me.
- Luca?
- Ma figurati! Lui non mi è mai piaciuto. Però lui mi ama e io ero affezionata a lui. Inoltre lui mi aveva detto di accettare questo stato di cose. Ho cominciato ad avere una storia con un uomo molto bello che tu non hai mai conosciuto. Luca è stato molto comprensivo. Mi teneva i bambini. Mi copriva con i suoceri. Tutto insomma, purché io potessi godere insieme a lui.
- Un marito perfetto!
- Lo so che è strano, però lui mi ha spiegato che si è reso conto di amarmi e di non poter vivere senza che io provassi desiderio e passione. Se lui non poteva darmi queste cose, poteva però permettere e, anzi!, aiutarmi a trovarle con altri.
- Capisco il suo punto di vista, ma non sarei in grado di assumerlo …
- Adesso basta parlare di queste cose … pensiamo a goderci il momento piuttosto …
Così dicendo, Messalina, si avvicinò ad Andrea e lo baciò profondamente in bocca. Le loro lingue si intrecciarono mentre la mano di lui corse ai seni di lei. Lei gli aprì i pantaloni e gli tirò fuori il membro già parecchio ingrossato. Poi iniziò a succhiargli la cappella e, nel frattempo, con la mano lo segava.
- Io lo adoro il tuo cazzo! Per me è meraviglioso. È il mio signore e padrone. Gli faccio di tutto e gli lascio fare di tutto.
E detto così si rituffò sul suo membro, ormai completamente duro, e continuò, a occhi chiusi a succhiarlo appassionatamente. La sua testa saliva e scendeva, mentre Andrea la guardava godendosi il momento e le sue labbra.
Andrea guardò verso di me e mi disse senza tanti complimenti:
- Ti piace vedere Messalina che me lo prende in bocca? Cornuto? Pensa a quando le godrò dentro il culo
Provai un brivido di gelosia e di eccitazione a quelle parole e quello che preannunciavano. Intanto la fellatio di mia moglie continuava e Andrea si mise a tenerle la testa con le mani e muovendo il bacino la stava brutalmente scopando in bocca. Vedevo che ai lati delle sue labbra si erano formati due piccoli rivoli di saliva che lei non riusciva più a controllare. Intanto lui le pompava il membro con forza crescente. Quando sentì che stava per venire lo sfilò e le ordinò di leccargli le palle, non voleva venire subito.
- Leccami le palle, troia, fammele riempire per bene, che voglio venirti dentro …
Intanto lei si era spogliata completamente e, adesso, tutta nuda, sembrava veramente la sua schiava. Io guardavo senza potermi neppure masturbare, perché a lei non piace che io mi tocchi mentre scopa con altri. Io so che lei adora farsi vedere da me, mentre si fa un po’ umiliare dai suoi amanti. Farmi vedere quanto è sottomessa e docile con loro e quanto, invece, è arrogante e superba con me. Andrea doveva avermi letto nel pensiero perché disse
- Guarda come è bagnata a pensare a me. È proprio la mia cagnetta docile e ubbidiente. Seguici in camera da letto e forse te la faccio leccare dopo averla riempita tutta.
Io so che Andrea non pensa veramente queste cose di lei, o forse sì, non ne sono così sicuro. Comunque Andrea condusse Messalina nella nostra camera da letta e qui la mise a gambe aperte. Si spogliò e iniziò a scoparla alla pecorina. Il suo cazzo era completamente dentro di lei e io potevo vedere il bacino di lui spingersi sempre di più dentro la sua fighetta. Il suo cazzo era lucido di umori vaginali di lei.
- Ahhhh! Come lo sento dentro di me! Ahhhha
Gemeva mia moglie
- Ahhhh, cornuto, vieni qua, guarda come mi tromba, leccagli il culo mentre mi scopa, voglio che glielo fai diventare ancora più duro! Cornuto!
Mi vergognavo un po’, e poi non sono gay, ma lasciarmi umiliare in quel modo faceva parte del gioco. Mi avvicinai alle natiche di Andrea e mi misi a leccargli il culo. Che cosa poteva esserci di più umiliante di leccare il culo all’amante della propria moglie. La cosa doveva eccitare terribilmente Messalina perché venne dopo pochi istanti dall’inizio della mia ennesima umiliazione.
Dopo una lunga scopata, Andrea le ha sborrato in fica. Lo conosciamo bene. Ci fidiamo. Quello che mi ha colpito di più è stata l’intimità con la quale lei ha accompagnato l’orgasmo di lui. Sentendo che le stava per venire dentro, Messalina ha cominciato a baciarlo in bocca, a spingerlo dentro di sé, finché lui non ha avuto un lungo orgasmo dentro di lei.
Appena lui si è sfilato, come al solito, sono stato messo al mio posto: ovvero a leccare e pulire la sua vagina. Un dovere che ormai compio ciecamente. Devo ammettere che mi eccita giungere subito dopo il piacere di un altro a questo incontro ravvicinato con la vagina di mia moglie. Scoprire le sue pareti arrossate, immaginare quell’amplesso a cui ho assistito e che si è appena concluso. Consumare e gustare gli umori della mia amata insieme a quelli del suo amante. Lasciarmi offendere e umiliare da entrambi mentre consumo il loro piacere.

mercoledì 8 aprile 2009

Un incontro d'amore

Anche ieri notte mia moglie ha dormito con Alessandro. E ancora una volta Messalina ha deciso che io avrei dormito su una brandina posta per l’occasione di fianco al letto. Appena giunti a letto, si misero a fare l’amore. Come al solito mi era permesso guardare a patto che rimanessi nudo e in ginocchio sul pavimento. Prima di dedicarsi al suo amante Messalina mi aveva legato le mani dietro la schiena: “non voglio che ti tocchi, amorino mio … non sta bene che un marito si seghi guardando la moglie che lo cornifica” e aveva commentato con una risatina.
Anche Alessandro si divertiva a questi giochi sadici tra Messalina e me. E così avevo assistito impotente ma in evidente erezione all’amore tra Messalina e Alessandro. Quella sera lei era stata molto generosa con lui, lo aveva succhiato a lungo, gli aveva leccato palle e buchino di dietro (una cosa che mi umiliava sempre …), si era fatta scopare in tante posizioni e si era lasciata persino inculare.
Alla fine lui le aveva sborrato in culo, e, ovviamente, a me era rimasto solo il compito di leccarle il buchino rimasto un po’ aperto dallo sperma di lui. Mentre loro si baciavano ancora e si abbracciavano io avevo ricevuto l’invito perentorio di Messalina: “stronzo cornuto, vieni a pulirmi il culo e succhia tutta la sborra del mio uomo, verme!” e così mi ero dedicato con tutto l’impegno a leccare e succhiare quel buchino tanto amato da tutto quello che Alessandro gli aveva schizzato dentro. Pensavo con invidia al piacere che doveva aver provato a entrarle dentro con tutto il membro eretto, ma sapevo che a me certe soddisfazioni erano negate.
Dopo qualche minuto di pulizia, Patrizie mi diede un calcio e mi rispedì al mio posto di fianco al letto. Poi si alzò e mi guardò con commiserazione:
- guarda che cazzo duro che hai … quanto è che non vieni?
- Tre settimane, amore
- Sei veramente patetico, guardati il cazzo, cola un po’ di pre-sperma … e ti piacerebbe godere?
- Oh sì amore … ti prego fammi venire …
- Lo sai che mi piace tenerti in questo stato! Non credo che ti farò venire, ma ti faccio passare l’erezione!
E dicendo così mi diede un calcio fortissimo nelle palle. Dato che avevo le mani legate dietro la schiena non potei coprirmi in nessun modo.
La notte trascorse nella mia branda. Non dormivo bene, perché avevo sempre le mani legate dietro la schiena in quanto mia moglie voleva essere sicura che non mi toccassi. In compenso lei e Alessandro si toccarono quasi tutta la notte, lui la scopò di nuovo e questa volta le venne in bocca. Me ne accorsi quando lei mi svegliò e mi baciò passandomi tutto lo sperma di lui.
- Ti piace? Cornuto! Dio quanto mi eccita trattarti in questo modo!
- Tutto quello che desideri amore …
- Ma che cazzo hai? Sei ancora duro? Ma sei rimasto duro tutta la notte?
- … beh … sai com’è – balbettai imbarazzato – è settimane che non vengo, tu scopi proprio vicino a me … continuo a pensarti …
- beh, cornutino, dormici sopra perché non ho nessuna voglia di farti venire … buona notte! Cazzetto sempre duro!
Al mattino mi svegliai con Alessandro che si stava evidentemente appassionando ai giochi sadici di Messalina, perché volle farmi succhiare il suo cazzo. La prima cosa che sentii fu la sua cappella premere contro le mie labbra e Messalina che mi teneva la testa per farmelo ingoiare. In un attimo mi trovai a essere scopato in bocca.
- succhia stronzo, fammelo diventare duro che voglio fare il culo a tua moglie!
- Mmggghh gghghghg
- Guarda che cornuto che è! Gli è diventato subito duro! (questa era Messalina)
Quando era ormai duro Alessandro tornò a dedicarsi a Messalina per una scopata mattutina. Questa volta però mi coinvolsero. Mi fecero coricare sul letto. Messalina si mise a quattrozampe sedendosi con la figa contro il mio viso.
- adesso tu mi lecchi, cornuto! E mi fai godere ancora di più del cazzo meraviglioso di Alessandro, e sono sicura che ti scoppieranno le palle a vedere quanto mi fa godere
Alessandro le entrò tutto dentro con un solo colpo, un cazzo molto grande, lo devo ammettere, e molto bello, perfettamente duro. Io iniziai a leccare il clitoride di Messalina con tutto me stesso. E lei iniziò ad ansimare per l’effetto congiunto della mia lingua e del membro di Alessandro. Fu una scopata molto lunga anche perché Alessandro era già venuto due volte. La scopò a lungo, intensamente, mentre la penetrava, Messalina inarcava la schiena e si baciava appassionatamente con il suo stallone. Io, sotto di loro, mi impegnavo perché il loro amplesso fosse ancora più eccitante. Messalina venne tantissime volte, il mio viso era completamente coperto dagli umori di lei che le colavano abbondanti fra le gambe. Alla fine Alessandro ebbe un orgasmo fortissimo e le pompò nuovo sperma dentro. Quando il cazzo uscì, lei si sedette completamente su di me
- succhiamela tutta di nuovo, vermetto, ormai devi essere abituato!
Si abbracciarono nuovamente e rimasero in quel modo per una mezz’ora mentre io aspettavo, in ginocchio, ai bordi del letto, con il viso coperto dei loro umori e il mio cazzo sempre eretto.
Messalina si stiracchio, si avvicinò all’orecchio di Alessandro e i due bisbigliarono qualcosa. Io non riuscivo a sentire.
- senti verme, ci è venuta voglia di divertirci ancora un po’ … però a tue spese, che ne dici?
- Tutto quello che vuoi amore, lo sai che non ti nego nulla
- Mmmmmh, sul serio? Vuoi veramente dimostrarmi che sei innamorato di me, anche se ti tratto come uno zerbino?
- Certo amore, chiedimi pure
- Beh, allora voglio vedere fino a che punto ti umilierai da solo … aspetta
Messalina si alzò, prese un grosso fallo di gomma dall’armadio e lo appoggiò sul piano di una sedia. Caritatevolmente prese anche un tubetto di lubrificante e ne spremette un po’ sul fallo. Era decisamente grosso, molto più di quello di Alessandro.
- adesso, vermetto, voglio che tu ti ci impali sopra, mentre io e Alessandro guardiamo e ci divertiamo! Vieni, che la prima volta è sempre la più divertente!
Mi avvicinai, con uno sguardo molto incerto. Mi sistemai sopra la sedia. Messalina teneva con una mano il fallo in modo da non farlo cadere. Io non potevo usare le mani e quindi ero un po’ limitato nei movimenti.
- siediti adesso, proprio sul fallo
Faci come mi diceva Messalina. Sentii la punta del fallo contro il mio ano. Guardai Alessandro che sogghignava.
- forza adesso! Voglio vederlo entrarti dentro
Mi appoggiai al fallo, era decisamente grande. Ma mi lasciai andare, la punta premette contro il mio ano e, per il mio peso, lo sfondò completamente. Mentre scendevo sentivo il fallo aprirmi il culo completamente, era quasi come se stesse entrando dentro il mio cazzo, che però rimaneva stoicamente duro. Finalmente, toccai la sedia. Era entrato tutto con grande divertimento di mia moglie che nel frattempo aveva preso alcune mollette.
- queste sono per i tuoi capezzoli, verme! E adesso facci divertire, inculati da solo per il nostro divertimento, puoi andare su e giù quanto vuoi e, se ci riesci, puoi anche sborrare
Detto questo Messalina mi mise due mollette su ogni capezzolo, erano molto dolorose. Poi si sedette sul letto insieme ad Alessandro e iniziò a segarlo lentamente. Anche Alessandro la toccava. E intanto si divertivano a guardarmi. Io ormai ero disperato dal desiderio. Desideravo venire sopra ogni cosa. Ma senza stimolazione diretta è quasi impossibile per me. Iniziai a muovermi su e giù sul cazzo di gomma che mi sfondava il culo. Le mollette rimbalzavano aritmicamente causandomi un dolore continuo ai capezzoli. Il mio cazzo era duro da scoppiare e le palle erano gonfissime.
- ti prego amore! Ti supplico, toccami appena, basta solo che mi sfiori e sborrerò tre settimane di sperma! Aahhahaha ti prego amore!!!
- stai scherzando! Se pensi che io tocchi il tuo patetico cazzetto … sono già troppo brava a darti il permesso di sborrare … certo, se non ne hai voglia … inculati per bene! Forse riesci a venire!
- ti prego! Ormai impazzisco …
Alessandro allora bisbigliò qualcosa all’orecchio di Messalina, che scoppiò a ridere. Poi mi guardò
- senti … Ale ha detto che vuole darti una possibilità. Però te la devi guadagnare. Lui vuole vedere se sei proprio un verme. Allora il patto è questo: se ti lasci pisciare in bocca e la bevi, io ti tocco e ti faccio sborrare. Allora?
Io ormai ero pazzo di desiderio e non riuscivo a capire più nulla. Acconsentii. Alessandro si mise davanti a me, mi mise il cazzo in bocca e mi chiese se ero pronto. Io annuii. Alessandro iniziò a orinarmi in bocca. Io succhiavo e ingoiavo cercando di tenere il ritmo con il suo getto. Mia moglie era eccitatissima.
- sei proprio un verme! Mi fai veramente schifo! Sei un cesso umano
Finalmente Alessandro finì. Si scrollò il pene in bocca e se lo fece pulire da me.
- Ti prego amore, adesso lasciami venire
- Mi fai proprio schifo, ti fai trombare la moglie, assisti, lecchi lo sperma dai suoi buchi, sei con il culo sfondato, ti inculi da solo, ti fai pure pisciare in bocca dall’amante di tua moglie? E pretendi che io ti tocchi ancora? Devi scherzare!
- Ma mi avevi promesso … io sto impazzendo, ti prego!
- Di toccarti non se ne parla, ma se vuoi ti lascio venire. Alzati cercando di tenere il cazzo dentro il culo. … ok, adesso mettiti sul pavimento in modo da lasciare il cazzo disteso per terra.
Feci come mi aveva detto, disponendomi a gambe larghe sul pavimento. Messalina indosso un paio di stivaletti rossi. Cominciai a temere qualcosa. Alessandro sogghignava. Messalina si avvicinò e appoggiò la sua scarpa sul mio pene duro, abbassandola lo schiacciò sul pavimento.
- volevi essere toccato? Ecco ti sto toccando! Ti piace, cornuto?
Con la scarpa mi schiacciava il cazzo contro il pavimento. Il fallo di gomma mi premeva dolorosamente dentro il culo. I capezzoli mi facevano male. Era difficile riuscire a venire. Mi concentrai su mia moglie. Ma ormai ero disperatamente eccitato. Era difficile pensare una situazione ancora più umiliante … Finalmente sentii il cazzo irrigidirsi, le palle contrarsi e un fiotto incredibile di sperma uscì dal mio pene. Appena vide il primo schizzo, Messalina alzò il piede per interrompere ogni stimolazione e rovinare il mio orgasmo. Ma ormai era così tanto tempo che non venivo che il mio cazzo non poteva più essere fermato e così assistetti a una incredibile eiaculazione sul pavimento mentre il mio orgasmo rimase a metà. Schizzo dopo schizzo le mie palle si stavano svuotando. Un piccolo lago di sperma di era formato sul pavimento.
- E adesso lecca per terra il tuo sperma schifoso, verme cornuto!
- Sì amore! Grazie! Per avermi fatto venire!
- Bravo, ringraziami, stronzo!
E mentre Alessandro rideva e Messalina mi guardava insultandomi, mi misi a leccare il pavimento e tutto lo sperma che avevo appena sborrato.
Ogni mese, circa, mi trovo nella stessa situazione. Dopo diverse settimane senza nessun permesso di poter venire, Messalina con me da il peggio di sé. Ovviamente, durante la mia astinenza forzata, Messalina dorme abitualmente molte volte con Alessandro e con altri suoi amanti. In un paio di occasioni ha anche avuto incontri con gruppi di amici (fino a quattro insieme, una notte) e il mio compito è sempre lo stesso: guardare senza toccarmi e pulire con la lingua. La vista di Messalina, vestita, nuda o impegnata sessualmente, mi suscita una immediata reazione e il mio desiderio per lei è più forte che mai. Gli altri maschi mi umiliano o mi ignorano, ma io non lascio che questo mi allontani dalla mia decisione di assecondare in tutto i desideri della mia donna. Le lecco i piedi, le ascelle, la figa, il buchino del culo. Sono completamente sottomesso a lei. In cambio lei mi tiene nudo al guinzaglio, si diverte a frustarmi sui testicoli sempre gonfi e doloranti, mi schiaccia il pene sotto i tacchi delle scarpe … questa è la mia ricompensa per amarla.